Curare un disturbo di personalità
INDICE
1. Cosa è la personalità
2. Definire un disturbo di personalità
3. Curare un disturbo di personalità
4. Personalità e individuo unico e irripetibile
5. Riferimenti bibliografici
1. Cosa è la personalità
Sul testo di Gazzillo e Lingiardi “La personalità e i suoi disturbi” leggiamo:
“Oggi con il termine personalità si tende a indicare una modalità strutturata di motivazioni, pensieri, affetti e comportamenti che caratterizza il tipo di adattamento e lo stile di vita di un individuo e che risulta da fattori temperamentali, dello sviluppo e dell’esperienza sociale e culturale”
In altre parole la personalità è il modo in cui la persona presenta sé stessa a sé e al mondo. Dobbiamo immaginarcela come una configurazione piuttosto stabile nel tempo ma non per questo immodificabile.
Va anche tenuto presente che la personalità non si esprime sempre allo stesso modo ma varia in base al contesto. Una struttura di personalità paranoide rimarrà piuttosto latente in un contesto o periodo di vita in cui ci si sente al sicuro da minacce. Per questo dobbiamo immaginarci la personalità come una configurazione che mostra tratti di sé più o meno evidenti a seconda del contesto.
2. Definire un disturbo di personalità
Si definisce invece disturbo di personalità “un pattern costante di esperienza interiore e di comportamento che devia marcatamente rispetto alle aspettative della cultura dell’individuo, è pervasivo e inflessibile, esordisce nell’adolescenza o nella prima età adulta, è stabile nel tempo e determina disagio o menomazione” (DSM 5, pp. 747).
Ce lo possiamo immaginare come una modalità di approccio al mondo e all’altro che fatica a “stare in piedi”, finendo quindi a “crollare” nel sintomo: ansia, depressione, senso di vuoto, disforia, rabbia, odio, a seconda dei casi.
Sebbene il DSM 5 cerchi di costruire un sistema diagnostico ordinato rispetto ai disturbi di personalità riconosciuti come tali, bisogna stare alla larga dall’idea che le personalità siano come delle squadre sportive. Ogni sistema diagnostico è utile per inquadrare una modalità prevalente (se presente) di disturbo di personalità, piuttosto che incasellare la persona secondo una logica aut-aut. Quindi, per esempio, una persona potrà avere tratti di personalità borderline senza per questo poter essere diagnosticato come tale secondo i criteri del DSM. Ciò non toglie che questi tratti borderline esistano e possano generare sofferenza.
3. Curare un disturbo di personalità
Curare un disturbo di personalità non è affatto cosa semplice. Primo perché, come non ci stancheremo mai di ripetere, la “cura psicologica” è altra cosa rispetto a quella “medica”. Perciò curare un disturbo di personalità sarà sempre, come in ogni sindrome psicopatologica, aiutare la persona a riconoscere queste configurazioni e a “farci qualcosa” limitatamente a risorse, possibilità, volontà.
Curare un disturbo di personalità è, anche, convivere nella maniera migliore con quei tratti più profondi e stabili del Sé che più passa il tempo più tendono appunto a stabilizzarsi.
Inutile dire che prima “si interviene”, ovvero prima di prova a cambiare queste configurazioni, meno profonde saranno le strutture del Sé e, di conseguenza, meno difficile sarà il cambiamento.
Meno difficile, non facile. Ricordiamoci che la personalità e i suoi disturbi ci “servono”. Che significa? Che se siamo diventati “così” è perché rispetto alle nostre esperienze di vita quello è stato il modo “migliore” in cui siamo riusciti a rispondere.
4. Personalità e individuo unico e irripetibile
Curare un disturbo di personalità è anche prendere atto della sua necessità nella storia del soggetto. Di fronte a eventi traumatici, per esempio, la persona ha un bisogno primordiale di proteggersi. Non è una scelta, è un fatto istintivo, direi biologico.
Le esperienze negative generano crepe nel processo di costruzione dell’identità e della personalità del soggetto, che quindi aggiusta tali crepe come meglio riesce.
La sofferenza generata dal disturbo di personalità è come la sutura alle crepe delle esperienze negative. È un compromesso che sicuramente riduce la libertà d’azione di un individuo ma, di fatto, ne tutela le radici più profonde senza le quali non potremmo esistere.
Ricordiamoci infatti che, come diceva Binswanger, ogni persona necessita di esistere e non solo di sopravvivere in quanto corpo biologico. Esistere significa raccontarsi in quanto “me” o in quanto “te”. Presentarsi quindi con una identità e una personalità (concetti non uguali ma ponibili in continuità) senza le quali vivere diventa impossibile.
Curare un disturbo di personalità non è, dunque, debellare un tarlo o diventare qualcuno altro. Curare un disturbo di personalità è dare voce alla nostra sofferenza, avvicinarsi quanto più possibile a quelle ferite che non vogliamo più, in nessun modo, toccare. Possiamo pensare di proteggerle in maniera diversa? Possiamo pensare di sfiorarle un po’ di più, quando siamo pronti? Se iniziano a bruciare di meno, con il tempo, possiamo trasformarle in cicatrici: qualcosa di meno vulnerabile di una ferita, anche se non ci farà mai dimenticare chi siamo.
Se vuoi approfondire il tema sentiti libero di contattarmi.
5. Riferimenti bibliografici
American Psychiatric Association – Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali DSM 5
Binswanger, L. – Per una antropologia fenomenologica
Caligor, E.; Kernberg, O.; Clarkin, J.F. – Patologie della personalità di alto livello
Gabbard, G. – Psichiatria psicodinamica
Gazzillo, F.; Lingiardi, V. – La personalità e i suoi disturbi
Kernberg, O. – Narcisismo, aggressività e autodistruttività
Lingiardi, V.; MC Williams, N. – Manuale Diagnostico Psicodinamico (seconda edizione)
Mucci, C. – Corpi Borderline
Stanghellini, G.; Rossi Monti, M. – Psicologia del patologico
Stanghellini, G.; Mancini, M. – Mondi Psicopatologici
Van Der Kolk, B. – Il corpo accusa il colpo
Cos’è un disturbo alimentare
Cos’è un disturbo alimentare e come riconoscerlo In questo articolo voglio aiutarti a fare un po’ di chiarezza su un [...]
Curare la depressione con la psicoterapia
La depressione è considerata dall’OMS una delle più diffuse patologie. Dati del 2018 stimano una diffusione a livello mondiale che [...]